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Introduzione all’Impresa Circolare

Aggiornamento: 28 dic 2020



L'Impresa Circolare (IC) è un innovativo modello di impresa sviluppato sulle basi della Crowd Economy. La sua realizzazione permette di ottenere come primo notevole vantaggio la possibilità di coniugare e valorizzare in modo importante le primarie esigenze di imprese e risparmiatori.

Se consideriamo che per le imprese, tra le priorità maggiori, possiamo indicare la raccolta fondi per il proprio finanziamento e trovare adeguati sbocchi sul mercato per il proprio prodotto, le esigenze di chi possiede un risparmio invece è sostanzialmente ottenere un’adeguata redditività della somma investita. Inoltre, e non secondariamente, i rischi per l’attività di impresa e di investimento sono notevolmente ridotti ottenendo un alto grado di affidabilità del successo d’impresa e ritorno economico.

È il principio fondante dell’Impresa Circolare a rendere possibile i vantaggi appena descritti, secondo cui i proprietari dell’impresa coincidono con i primi clienti certi della stessa, definiti a tal proposito: Prosumer.

Il termine Prosumer, usato anche in altri ambiti e dato dalla fusione dei termini Producer e Consumer, indica colui che avendo un risparmio a disposizione, anche piccolo, decide di investire nell’Impresa Circolare; in quanto in linea di principio essa produce un bene o un servizio di cui il Prosumer ha bisogno. Lo strumento di investimento è l’Equity Crowdfunding, il quale consente ai piccoli investitori di acquisire equity (quote azionarie) dell’azienda nelle modalità espresse dai vincoli costitutivi dell’Impresa Circolare:

  1. il capitale totale della IC è costituito interamente dalle quote dei Prosumer;

  2. i Prosumer possono acquisire le quote societarie entro delle soglie minime e massime di investimento;

  3. i proponenti del progetto di IC definiscono preliminariamente obiettivi, finalità di mercato, costi produttivi in modo trasparente per una adeguata valutazione da parte dei Prosumer;

  4. i proponenti provvedono a calcolare il numero minimo e ottimale di Prosumer raggiunto il quale il rischio d’impresa sia prossimo allo zero e in base ai quali si ottengano i risultati migliori per la produzione in scala;

  5. si realizzi la piattaforma web che consenta, tra le altre attività, l’interazione attiva e diretta dei Prosumer principalmente per indirizzare e controllare le attività aziendali.

Pertanto partecipando attivamente e in vario modo alla vita aziendale (nelle varie modalità previste dalla Crowd Economy) il Prosumer:

  • ottiene notevoli benefici economici sia per quanto riguarda il risparmio che ricava dall’acquisto del prodotto che per quanto riguarda la redditività del proprio investimento;

  • indirizza collegialmente i sistemi produttivi di quei beni e servizi che ha finanziato e di cui ha bisogno;

  • determina un alto grado di affidabilità del successo d’impresa contribuendo ad aumentarne la competività.


La Crowd Economy ha alla sua base 5 elementi fondamentali: persone, scopo, piattaforma web, participazione e produttività. In sintesi essa promuove una partecipazione e interazione attiva delle persone tramite una piattaforma web al fine di raggiungere degli obiettivi collettivamente vantaggiosi. Si crea pertanto una combinazione vincente tra innovazioni apportate da internet ed attività economiche al cui centro nevralgico insieme all'idea imprenditoriale, non si colloca più semplicemente il capitale, come motore dell'impresa, ma bensì le persone che agiscono col loro risparmio. Le persone sono il punto di partenza e il punto di arrivo del ciclo produttivo dell'Impresa Circolare, da ciò ne ha origine il nome. Si innesca quindi un nuovo meccanismo nei processi produttivi grazie alla partecipazine attiva dei Prosumer e definibile come autoproduzione su larga scala.

Il grado di successo è direttamente ed esponenzialmente proporzionale alle dimensioni di partecipazione. È bene citare a tal proposito la legge di Metcalfe (definita da Robert Metcalfe, l’ideatore delle reti Ethernet e della teoria delle economie di rete) per la quale l’utilità e il valore di una rete sono proporzionali al quadrato del numero degli utenti. Pertanto aumentando il numero di utenti il valore creato aumenta esponenzialmente al quadrato del costo sostenuto. Più si aggrega, più si cresce, più valore esponenzialmente si crea.

Il video realizza graficamente la sintesi dell’Impresa Circolare che alla luce di quanto esposto può essere definita così:

L’Impresa Circolare è il progetto imprenditoriale che parte dall’idea di produzione (intesa sia per manufatturiera che per erogazione di servizi) al fine del conseguimento di uno scopo, riconducibile alla soddisfazione di un bisogno di cui una moltitudine di persone necessita; esse in massa (crowd) partecipano in modo attivo e diretto tramite, e non solo, una piattaforma web adeguatamente implementata per: finanziare l’impresa totalmente e in modo egualitario, indirizzare la gestione e la produzione aziendale della IC e controllarne le attività; le persone che sono allo stesso tempo finanziatori e clienti dell’Impresa Circolare sono chiamati Prosumer (termine derivante dalla contrazione delle parole Producer e Consumer) i quali determinano favorevolmente ed esponenzialmente al livello di partecipazione: il successo aziendale, maggiore competitività, riduzione del rischio d’impresa e d’investimento, maggiore reddività del risparmio e determinazione dei processi produttivi di quei beni e servizi nei confronti dei quali hanno un interesse diretto, nel principio innovativo atto ad instaurare il paradigma di autoproduzione su larga scala

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